22 ottobre 2009

Torta simil-mimosa


Simil perchè non avevo abbastanza pan di spagna:-).Questa torta l'ho fatta per la mia mamma, e devo dire che mi sono divertita tantissimo a sporcare il piatto con la cioccolata:-) Era molto buona e soffice.


TORTA MIMOSA ALLA MIA MANIERA


Per il pan di spagna

2 uova
80 gr zucchero
80 gr farina
una punta di lievito per dolci


per il ripieno

1/2 l latte
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina
limone
ananas sciroppato
1/4 panna

Montare uova e zucchero finchè scrivono, aggiungere delicatamente la farina e il lievito e mettere in forno a 160 gradi per una ventina di minuti.
Nel frattempo preparare la crema pasticcera. Mettere a scaldare il latte con la buccia di limone. Stemperare in una ciotola lo zucchero e la farina in modo che non formino grumi, poi aggiungere i tuorli e quindi un pò di latte. Versare il tutto nel tegame con il rimanente latte e fare cuocere 4-5 minuti dal bollore. Fare raffreddare.
Prendere il pan di spagna e tagliare un disco dello spessore di un cm e tenerlo da parte. Svuotare il centro del disco grande conservando i pezzetti rimossi, avendo cura di lasciare un bordo di un cm tutto intorno. Bagnare con il succo di ananas.
Quando la crema è fredda, rimuovere le bucce del limone. Montare la panna senza portarla a montatura completa e unirla delicatamente alla crema.
Riempire il pan di spagna con la crema ottenuta e metterci a pezzetti l'ananas sciroppata. Richiudere e bagnare con succo di ananas la superfice. Mettere in frigorifero per alcune ore. Riprendere il dolce cospargere con la crema rimasta anche i bordi, ricoprire con il pan di spagna tenuto da parte sbriciolato. Ribagnare con qualche goccia di succo o limoncello se preferite. Fare qualche ciuffo di panna ai lati, e pasticciare con qualche filo di cioccolata fuso.

21 ottobre 2009

Semplice semplice


gustoso gustoso. E veloce! e molto apprezzato...ovvero..l'uovo di Colombo:-)


Ho preso una pirofilina mono porzione, ho posizionato sul fondo due fettine di prosciutto crudo, poi gli ho sgusciato un uovo.

Messo in forno a 160 gradi per 10 minuti...e ...spazzolato.

Credevo riscuotesse successo, ma mai così!

20 ottobre 2009

Petits pains au chocolat

Sono stata da Vittoria Tassoni a Tarquinia a fare un corso sul pane con il lievito madre di Roberto Potito .... bellissima giornata!!!
I corsi si possono leggere qui http://www.vittoriaincucina.it/ con le date per i prossimi mesi ...


Petits pains au chocolat di Roberto Potito

500 gr di farina forte ( manitoba)
250 gr di latte assieme ad un buon bichcchiere di cognac
200 gr di lievito naturale
50 gr di zucchero
50gr di burro
1 cucchiaino di sale
1 uovo e un tuorlo
150 gr di gocce di cioccolato
farina per il piano di lavoro

esecuzione

Mettere la farina sul piano di lavoro o dentro una ciotola capiente .
al centro mettete il latte, in cui avrete diluito il lievito e lo zucchero (mettiamo solo 50 g di zucchero per non farli scurire troppo), il burro tagliato a pezzetti e il sale.
Impastare leggermente e unire le uova , uno alla volta , incorporandole bene.
Lavorando l'impasto bene per almeno una ventina di minuti , sbattendolo ripetutamente sulla superficie di lavoro leggermente infarinata .
Ungete leggermente l'impasto ottenuto con del burro morbido e fate lievitare per un 'ora o anche più.
Unite le gocce di cioccolato , precedentemente raffreddate infrigorifero per evitare ce si sciolgano.
Forgiare i panini.

Far lievitare un'ora spennellando con latte ed un po' di tuorlo e cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti



05 ottobre 2009

Mostarda bolognese


Continuo la serie del mosto. Non si può utilizzare solo con i sughi o con la saba, sarebbe un delitto non fare un pò di buonissima mostarda. La nostra mostarda è dolce, si utilizza per fare crostate o pinze, o spalmarla sul panino con il burro è un'ottima merenda per i bambini.

Si parte sempre dal mosto pulito (vedi sotto).

Io la faccio così, tramandatami da mia suocera, molto si va ad occhio e con quello che si ha.

Per 19-20 litri di mosto aggiungo circa una decina di chili di frutta, così ripartita:

mele cotogne (il 60% circa della frutta)
pere
mele
buccia di un arancio e di un limone (andrebbero seccate, ma tutti gli inverni mi dimentico di farlo e le metto fresce)

Poi faccio bollire sempre pianissimo, finche non diventa della giusta consistenza (anche due giorni). Invaso e sterilizzo.

03 ottobre 2009

...e sono 100!!


TANTI AUGURI BOLOGNA !

Lo squadrone che tremare il mondo fa!

Fino alla fine FORZA BOLOGNA!!

..e speriamo che ci faccia soffrire un poco meno!


02 ottobre 2009

Tempo d'uva: i sughi


Ebbene sì, dopo una pausa dovuta al caldo e alla scarsa voglia di cucinare, ho dovuto riprendere a gambe levate. Sono tre settimane che mi regalano mosto e ...mica posso buttarlo:-)
quindi...grandi lavori!
Parto con la pulitura del mosto che è comune a tutte le lavorazioni, poi nello specifico metto i sughi d'uva.
Questi sono una specie di crema che si mangia a fine pasto. Ovviamente senza latte nè uova:-)
Inizio con il mosto

si mette su fiamma bassa e si lascia andare finchè non forma la patina che verrà rimossa per pulirlo
Si fa andare finche non è pulito. Se l'ultima patina non si riesce più a rimuovere, si lascia raffreddare il tutto in modo che si deposita sul fondo del tegame e si travasa con attenzione il liquido in un altro tegame, omettendo di versarci il fondo. Se si vuole ottenere la saba, si continua a far bollire finchè non cala almeno della metà e si ottiene uno sciroppo denso che una volta veniva usato, oltre che per i sabadoni, per condire la polenta, anche come curativo della tosse.


ecco la saba

Ma ora veniamo ai sughi:

la ricetta che utilizzo io mi è stata passata dalla mamma della mia amica, la signora Franca.Ne esistono tantisse, ma con questa ricetta ottengo i sughi migliori che abbia mai mangiato.

1 l mosto

100 gr di farina

50 gr zucchero

Si stempera lo zucchero con la farina e si aggiunge un poco di mosto in modo che non si formino grumi (è molto importante) ottenendo una salsina semiliquida



si unisce al resto del mosto e si bollire almeno 20 minuti sempre mescolando. Il tempo occorre tutto. Dopo di chè si versano i sughi in un piattino o in una tazzina e si fanno raffreddare. Si conservano in luogo fresco o in frigorifero e dopo alcuni giorni (se durano:-)) si formerà una patina bianca, che si chiama fiori che li rende ancora migliori.

La ricetta della zia di mio marito invece è:

1 bicchiere di mosto

1 cucchiaio di farina