26 giugno 2008

Che onore!! - Le ricette di Tiziana

Quale onore, poter postare sul blog di Giorgia. Ecco, ora spero di non rovinare tutto, mi sento una grande responsabilità.
Sono Tiziana, colei che martoria di telefonate la povera Gio tutte le volte che è nei pasticci, abito a Granarolo, sono appassionata di cucina e di foto, in compenso non fatemi disegnare una riga perchè non sono capace: sarà per questo, che quando Giorgia mi fa vedere delle sue opere venute malissimo a me sembrano capolavori :-))
Bene, credo che a nessuno interessi queste cose, così, bando alle ciance, è ora di fare un regalino a Giorgia per la sua gentilezza...in diretta dalla "Festa delle Ciliege" di Vignola...
I BORLENGHI!!





In attesa della ricetta di Ivana, metto queste due passatemi da amiche:

Questa è di Cristiana Battelli:

Ti metto la ricetta dei borlenghi e dei ciacci (simili ma un po' più alti,li fanno nelle zone montane ) che io preferisco di gran lunga perchè non sembra di mangiare un velo, me le ha date un mio amico che è bravissimo.Spero che Paola Bontempelli di Gualtieri passi da queste parti,è da tanto che le avevo promesso la ricetta!!!
Le "cotte" di cui parla per cuocere i ciacci sono due dischi di ghisa con un manico lunghissimo che si scaldano sul fornello di casa e in mezzo alle quali si mette "la colla",sono pesantissime!!!!
Borlenghi: 1 kg di farina, 4 uova, sale, un goccio di brandy e acqua. La colla deve essere molto liquida e cotta nella padella di rame chiamata "sole". Il condimento deve essere composto da gola di maiale, salsiccia, lardo, aglio, rosmarino e parmiggiano. Ciacci: 1 kg di farina, sale, un cucchiaio di olio, acqua e 1 uovo (facoltativo).La colla deve essere densa (tipo crepè) e deve essere cotta sulle "cottole o nella padella antiaderente). Il condimento deve essere composto da lardo, aglio, rosmarino e parmiggiano. Daniele Barbari

Questa quella passatami da Fiorella di Monteveglio

I borlenghi fanno parte della tradizione montanara. di quella povera, naturalmente, delle montagne modenese e reggiane quando la materia prima per cucinare era pochina, ci si ingegnava, accontentandosi di poco. i borlenghi sono una sorta di sottilissima crepe, che si insaporisce con un trito di lardo, aglio e rosmarino, con aggiunta di parmigiano grattugiato.

io non ho dosi, perchè le volte che ho provato a farli, sono andata ad occhio. La "colla" è composta da acqua e farina, deve essere piuttosto liquida ( come detto, c'è chi ci mette un uovo, ma non credo che la ricetta originale lo prevedesse).

Scaldi una piastra e la passi con una cotica di prosciutto. metti un mestolo di colla ( il procedimento delle crespelle) e...preghi di indovinare il tempo di cottura!

per la "concia: lardo ( o pancetta macinata), mescolato ad aglio e rosmarino tritati. se ne mette un po' al centro del borlengo, con del parmigiano grattugiato, poi si piega in 4.

4 commenti:

GiorgiaM ha detto...

T. prova a caricare le foto dal tuo computer

GiorgiaM ha detto...

Si ma la ricetta ? io li ho sempre mangiati ma mai fatti. Ci farei colazione adesso porca paletta.

Anonimo ha detto...

Ecco...
adesso ci volevano anche i borlenghi...per farmi lavorare...di ricette ne ho nella caterva di libri nostrani...corro a vedere!!!!

Un abbraccio carissime!!!

Anonimo ha detto...

Tizzy...
lo sai che devo toccare con mano...noi andavamo spesso a mangiarli sui colli bolognesi dopo Monteveglio...soprattutto con la coppa di testa....te li fanno lì, in un angolo, con un bel fuoco sotto (li facevano) nella grossa padellona, sole...io non credo di saperli fare...ma mi intriga, mi studio queste ricette e le mie reperibili!
a presto!!!