L'alzata di croccante era la torta nuziale che accompagnava i matrimoni a Granarolo, fino al 1943 (anno in cui la zia Franca la vide servita per l'ultima volta); negli anni a seguire fu sostituita con il pan di spagna o ciambella farcita.
Questa torta, fatta con la pasta degli zuccherini nuziali, era composta da tre piani decrescenti;
nel piano più alto veniva posizionato un nido dove, al momento del taglio, si poneva una colomba che spiccava il volo, il che era di buon augurio per gli sposi.
L'alzata era decorata con zucchero, mandorle, qualche confetto bianco e due o tre confetti colorati azzurri e rosa, auspicio del fatto che la giovane coppia potesse avere figli.
La torta veniva fatta dalla cuoca, personaggio che si trasferiva a casa dello sposo o della sposa per una intera settimana, in modo da poter organizzare il pranzo nuziale, che si teneva rigorosamente a mezzogiorno a casa della sposa, alla sera a casa dello sposo. Questo perchè la sposa alla sera entrava nella nuova casa.
Nel momento di lasciare la sua casa, la madre della sposa diceva alla figlia davanti agli invitati:- “Guerda pulìd cl'oss!! “ che stava a significare che doveva imprimerselo nella mente e non tornare più indietro.
In realtà, la sposa tornava a casa il secondo giovedì successivo alle nozze, in quanto la madre l'andava a prendere a casa dello sposo, poi alla domenica a pranzo, lo sposo e i suoi genitori andavano a casa della sposa per ,mangiare e riprenderla a casa.
In caso lo sposo non si presentasse, significava che non la voleva più, ma zia Franca giura che non sì verificò mai questa situazione.
Curiosità:
- la dose di farina che si impastava per gli zuccherini nuziali era di 9 kg, che formava una unità di misura, il pàis (un pàis=9 kg di farina). Da questi 9 kg veniva anche la torta.
- Gli zuccherini si confezionaavano in sacchetti di carta bianca o trasparente a 3 punte, già corredati di cordoncino e nel sacchetto si inseriva anche un confetto.
- Il primo piatto dei matrimoni erano i tortellini, ma il piatto che faceva battere le mani ai commensali quando veniva presentato era il fegato di vitello accompagnato da crema fritta. Erano fettine sottili sottili e lunghe che venivano buttate in quattro dita di grasso e tirate immediatamente su per essere messe a scolare in uno scolapasta, sbattute e poi salate e servite calde.
- Nonostante la cuoca, tutto il vicinato contribuiva a realizzare il pranzo e a servire, come si diceva una volta si faceva tutto “a màn insamm” ovvero “a mani insieme”
Commento della Giorgia : La torta era eccezzionale , non credevo che il croccante stesse così bene con la ciambella (anche se Tiziana parla dell'impasto per fare gli zuccherini, gli zuccherini sono quei biscottini a forma di anello intorno alla torta).
Tizianaaaa sai cosa facciamo quando viene Vittoria ?!?! Gli zuccherini , mentre si chiacchera si mena la pasta ! Quante ore ci vogliono ?
8 commenti:
Quante notizie interessanti su questa splendida torta...a cui era legata una tradizione non poco curiosa diremmo!!
Chissà che bonta!
Peccato ceh anceh le nostre torte nuziali no abbiano questa storia dietro!!
Bacioni!!
Confermo, non ho mai mangiato una torta così buona, e dire che non mi ispirava per nulla...
p.s. Gio, mica si sposa nessuno, gli zuccherini vanno fatti ad un matrimonio!
Che bella questa rievocazione storico alimentare..non la conoscevo.
e l'alzata stupenda.
Ma che bella !!! Ciao Lisa
http://ricettedafairyskull.myblog.it/
Grazie per averci fatto conoscere un pezzo di storia culinaria.
Sei stata brava a riprodurla !
Baciottoni
Mandi
La torta è fantastica!! Ricettina please perchè anche se non mi devo risposare e non ho altri matrimoni in vista mi piacerebbe riprodurla per buon auspicio. Di questi tempi.......
Mariarosa
La ricetta la deve sganciare la Tiziana !!!!
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